Rottamazione, quando procedere alla demolizione dell’auto
Secondo la Legge per la rottamazione auto è necessario rivolgersi a un centro abilitato o, nel caso sia ceduta per l’acquisto di un’auto nuova, al concessionario.
Quando rottamare l’auto?
Sembra che nel nostro paese si tenda a rottamare auto prima del necessario, soprattutto negli ultimi anni, perché incentivati dai bonus statali.
Ad influenzare la decisione dovrebbe essere il buonsenso, valutando lo stato oggettivo degli elementi.
Tra questi annoveriamo:
-i Km percorsi, infatti ci sono auto che possono percorrere anche 250mila km senza nessun problema;
-il rendimento dell’auto, soprattutto quando alcuni problemi al cambio, allo sterzo, al motore si presentano ciclicamente;
-l’età della macchina: questo non è un parametro assoluto, tuttavia il periodo che va dagli 8 ai 12 anni è quello nel quale valutare un cambio auto.
Cosa serve per la rottamazione dell’auto.
Come anticipato, la rottamazione è la pratica compiuta in caso di acquisto di un veicolo nuovo.
Il proprietario si reca dal concessionario con tutti i documenti richiesti e sarà quest’ultimo a effettuare tutto l’iter burocratico, a rilasciare il certificato per la rottamazione e a registrare presso il Pra la cessata circolazione dell’auto.
Al fine di svecchiare il parco auto a favore di una mobilità più sostenibile e dare un input al mercato dell’auto messo in ginocchio dalla pandemia, il nostro Governo ha previsto anche per il 2021 incentivi alla rottamazione di importi variabili.
Se si acquista una vettura con emissioni di CO2 da 0 a 20 g/Km si potrà ottenere uno sconto sul prezzo di acquisto pari a 10.000 euro, mentre l’importo scende a 6.500 euro per le vetture con emissioni da 21 a 60 g/Km di CO2 e 3.500 per quelle da 61 a 135 g/Km di Co2.
Certificato di rottamazione, perché è importante.
Se, invece, la rottamazione non avviene per un nuovo acquisto, bisogna rivolgersi a un demolitore autorizzato che eseguirà l’operazione rispettando le norme vigenti.
Al termine della demolizione, verrà rilasciato il certificato di rottamazione.
Questo è il documento che solleva il proprietario da ogni responsabilità civile, penale e amministrativa connessa alla proprietà del veicolo.
Dalla data di consegna del veicolo, dichiarata nel certificato, infatti, viene poi anche a cessare l’obbligo del pagamento del bollo auto. Inoltre, grazie a questo certificato, è possibile interrompere o trasferire l’assicurazione ad un altro veicolo.
È fondamentale, infine, conservare il Certificato di Rottamazione perché in caso di notifica di eventuali multe prese dalla data di presa in carico in avanti permette di dimostrare che non si era più intestatari del veicolo.
Con il fermo, niente rottamazione!
Rottamare l’auto ha un costo non esorbitante.
La quota ACI è pari a 13,50 Euro e l’imposta di bollo ha un prezzo di 32 Euro. La radiazione dal Pra costa, invece, 36,38 euro, mentre la visura per l’accertamento di eventuali atti giudiziari è pari a 7,10 Euro.
E’ importante accertare se un’automobile è soggetta a fermo amministrativo, perché in tal caso non è possibile rottamarla.
Il Fermo è una sanzione applicata dall’Agenzia delle Entrate, dall’Inps o dal Comune, addebitata al contribuente moroso per debiti non pagati.
In particolare può capitare di aver ricevuto una o più cartelle esattoriali relative al mancato pagamento del bollo auto, in questi casi, l’ente creditore può iscrivere il provvedimento di fermo in un pubblico registro e fermare la circolazione su strada dell’automobile.
Per scoprire se sull’auto c’è un provvedimento di fermo, il debitore può richiedere una visura della targa.
L’unico modo per poter procedere con la demolizione è quella di saldare tutti i debiti per cui si è risultati morosi.
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