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Cqc: facciamo il punto

La Cqc è diventata obbligatoria quasi per tutti i veicoli che richiedono il possesso delle patenti superiori delle categorie C e D.
La cosa ha generato, almeno inizialmente, incomprensioni e disappunto.
Cerchiamo, quindi, di fare un po’ di chiarezza.

La Cqc è la Carta di qualificazione del conducente diventata obbligatoria dal 2009 per quanto riguarda il trasporto merci e dal 2008 per il trasporto persone.
L’abilitazione certifica il possesso delle capacità professionali per svolgere l’attività di autotrasportatore per chi è in possesso delle patenti C, C1, Ce, D, D1 e DE.
Distinta in Cqc merci, la quale deve essere conseguita da chi effettua il trasporto di cose in conto terzi con veicoli di massa a pieno carico superiore alle 3,5 tonnellate, inclusi rimorchi o semirimorchi; e Cqc persone, riservata a chi effettua il trasporto di persone con autobus (veicoli con capienza superiore a 9 posti) in servizio pubblico di linea o di noleggio con conducente.

È collegata alla patente di riferimento, quindi qualora quest’ultima fosse scaduta o ritirata, le conseguenze cadrebbero anche sulla Cqc.

Come si ottiene? Attraverso la frequenza di un corso, ordinario o accelerato a seconda dell’età e della patente già in possesso e un esame a quiz finale.

Negli anni le modifiche alla normativa relativa alla Cqc sono state molte, proprio perché si vuole migliorare la sicurezza sulla strada del conducente partendo dalla formazione ed essere in linea con quanto disposto dalla UE.

Per scoprire tutte le novità sulla Cqc merci e le varie esenzioni, leggi tutto l’articolo su Autoscuole nel Web.

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