Camion come treni, allacciati digitalmente grazie al platooning
Si chiama platooning e si tratta di una novità proveniente dagli USA che rivoluzionerà il trasporto su strada, anche in Italia. Dalla sua applicazione potrebbero beneficiarne le aziende, gli autotrasportatori ed i privati. Scopriamo in che modo.
L’azienda Daimler Trucks sta già testando in alcune autostrade degli USA l’utilizzo del platooning nel settore dell’autotrasporto: un metodo rivoluzionario che connetterà digitalmente i camion consentendo di prestabilire ed uniformare rotta, velocità e distanza di sicurezza tra i mezzi pesanti, che viaggerebbero in colonna similmente a come accade per i vagoni di un treno.
Questa novità, che se collaudata potremo vedere applicata anche sulle nostre autostrade rivoluzionerebbe in forma importante l’attuale mercato dei trasporti, riducendo inoltre gli incidenti in autostrada. I test attualmente sono in fase di svolgimento su alcune autostrade dell’Oregon e del Nevada, con l’impiego di truck connessi digitalmente in carovana, una modalità conosciuta appunto con la denominazione di platooning.
Tra i vantaggi del platooning applicato all’autotrasporto professionale rileviamo anche la riduzione sia dello stress al volante per i guidatori, sia dei consumi di carburante per via della riduzione delle distanze tra i veicoli. “L’interesse dei nostri clienti per il platooning è in costante crescita – ha dichiarato a La Repubblica Roger Nielsen, presidente e Ceo di Dailmer Trucks North America – Questa tecnologia assicura efficienza e sicurezza maggiori. Lo scopo del platooning non è sostituire l’autista, bensì alleggerirne l’impegno alla guida durante i viaggi più lunghi”.
Il platooning rientra in una tendenza generale a cui possiamo ricondurre anche recenti novità come la formazione sul cronotachigrafo digitale o quella sul carico sicuro del mezzo. La figura del camionista, per come la conosciamo oggi, sta subendo una profonda evoluzione, in cui la formazione svolgerà un ruolo sempre più importante e legato al controllo ed alla supervisione del mezzo, piuttosto che alla sola guida meccanica, un po’ come accade per i piloti degli aerei.
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