Decreto Smart Road, il Ministero dei Trasporti apre alle sperimentazioni su strada delle tecnologie di “guida autonoma”
Le auto con guida autonoma, progettate per condurre in autonomia i passeggeri a bordo verso la loro destinazione, potranno essere testate nelle strade italiane. Torino sarà la prima città ad avviare la sperimentazione.
Vedere un’auto con guida autonoma fermarsi ad un semaforo sotto la Mole per poi ripartire da sola e procedere fino a destinazione è una scena che potremo vedere presto a Torino. Il capoluogo piemontese ha avviato una serie di investimenti, sostenuti dalle case automobilistiche Fiat Chrysler e General Motors, per adeguare le proprie strade a questa tecnologia, proprio come sulle strade di Mountain View, nel cuore della Silicon Valley.
Il via libera legislativo alla sperimentazione è arrivato lo scorso 18 aprile con la pubblicazione sulla gazzetta Ufficiale di un decreto dal Ministero dei Trasporto lo scorso febbraio. I test dovranno essere ovviamente eseguiti esclusivamente con auto dotate di targa prova e previa autorizzazione del Ministero e dell’ente proprietario della strada. Contribuiranno al progetto, oltre a Fca e GM, anche altri importanti sponsor come Italdesign, Tim, Open Fiber e Politecnico.
Tutto ciò rappresenta un passo importante verso il futuro, in cui sarà possibile probabilmente godere di questa tecnologia e vedere completamente rinnovato l’utilizzo delle strade per come lo conosciamo. Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa sperimentazione, con la consapevolezza però che il fattore umano rimarrà sempre centrale, così come per gli aerei automatici già esistenti che, nonostante la capacità di volare in autonomia, devono per forza prevedere un pilota a bordo sempre pronto ad intervenire.
La patente continuerà infatti ad essere sempre necessaria anche con le auto in grado di ‘guidare da sole’. Tra gli emendamenti entrati in vigore nel 2016, emanati dalla sezione traffico stradale della Convenzione di Vienna e già in fase di analisi in tre paesi europei, viene specificato come le auto a guida autonoma dovranno necessariamente prevedere lo spegnimento del sistema di pilota automatico, potendo di fatto passare alla guida tradizionale.
Le attuali difficoltà burocratiche e legali legate alla messa a disposizione per il pubblico di tale tecnologia si potrebbero infatti riassumere in un concetto: la responsabilità delle auto intelligenti dovrà ricadere su qualcuno, e non sulle case automobilistiche (attualmente sono circa 15 quelle impegnate nei test) che entreranno in questo nuovo mercato. Il possesso di una patente di guida sarà quindi imprescindibile per la guida manuale, e forse anche per la supervisione di quella automatica.
Non ci resta che attendere gli sviluppi di questa sperimentazione, con la consapevolezza però che il fattore umano rimarrà sempre centrale, così come per gli aerei automatici già esistenti che, nonostante la capacità di volare in autonomia, devono per forza prevedere un pilota a bordo sempre pronto ad intervenire.
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